Le mie prime poesie

Da "Liberi di volare" raccolta del 1997

seconda parte

 

 

 

 

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La mia solitudine.

Molte volte 

desidero restar solo,

solo nella mia solitudine.

Incontrarmi solamente

con me stesso.

Imparare a conoscere 

quel silenzio che mi circonda,

i suoi misteri più profondi.

Vivere le mie ore in solitudine,

meditando della mia vita,

dei miei errori,

dei miei desideri,

delle mie sofferenze,

nascoste agli occhi altrui.

Molte volte

desidero restar solo,

parlando solo con me stesso,

per capir meglio chi ero,

chi sono e chi sarò in futuro.

Correggere quindi 

la mia vita

di tutto ciò che in passato 

e fino a ieri 

non ho corretto.

Mi osservo allo specchio...,

solo come sono..,

solo come un cane.

04/09/1997

Centrone Stefano © 1997

 

 

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Sei bella.

Sei bella,

come il sorgere del sole

che riscalda la mia anima.

Sei bella,

come una rosa profumata

che con il suo profumo 

invade il mio cuore.

Ti amo 

e nell'amarti

amo ciò che un tempo 

per me era solamente un sogno.

Ti voglio,

perché il tuo modo di fare

mi appartiene,

come ti appartiene il mio cuore.

Ti asservo,

rivedo nei tuoi occhi

tutta la mia vita,

racchiusa in uno sguardo che brilla, 

come brillava in cielo quella stella

un giorno a me tanto caro.

Im me però,

è grande la paura.

Paura che un giorno

non possa più ammirare

la bellezza dei tuoi occhi.

Paura che un giorno

non possa più sfiorare 

le tue labbra.

Paura di non sentirmi dire mai più

- Ti amo..., amor mio!

17/09/1997

Centrone Stefano © 1997

 

 

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Se ci fermassimo.

Se ci fermassimo

solamente un attimo

ad ascoltare il silenzio

che quotidianamente ci circonda

impareremmo molto

da codesto mondo.

 

Se ci fermassimo 

solamente un attimo

ad osservare il nostro sguardo

riflesso nello specchio del mondo

diventerebbe facile

ritrovare noi stessi.

18/09/1997

Centrone Stefano © 1997

 

 

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Il passato.

Tutto fu bello 

quel giorno,

quando c'incontrammo.

Anche il silenzio

che annidava i nostri cuori

colmi d'amore.

E la neve,

che quel giorno

scendeva lenta,

sembrava essere

tanti petali bianchi

che si posavano 

con molta delicatezza

attorno a noi.

Vedi amore....,

il passato non l'ho dimenticato.

Il passato scorre ancora

nelle mie vene,

ed è vivo nel mio cuore.

E non vi è danno,

cosa oppure essere 

che possa cancellarlo.

18/09/1997

Centrone Stefano ©1997

 

 

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A mia madre.

Chiudo gli occhi per un istante

e vedo te,

il tuo volto

stanco e invecchiato.

Le rughe sul tuo viso

testimoniano la tua vecchiaia.

Hai lo sguardo stanco

e afflitto dalla sofferenza.

Il sorriso sempre meno evidente.

Si nota nei tuoi occhi

la fatica dei tuoi anni.

Ma tu....,

madre mia,

mia unica donna.

Tu.....,

tu che mi hai messo al mondo,

accudendomi fin dalla nascita,

rimani ancora, ti prego 

una madre previdente.

Ascolta sempre al telefono

la mia voce che giunge 

in lontananza al tuo cuore.

Mi mancavi,

mi manchi, 

mi mancherai.

Ti pensavo,

ti penso,

ti penserò.

E nel momento in cui il destino vorrà

che tu dorma per sempre,

scolpirò questa poesia

nel mio cuore,

affinché posso leggerla 

io e nessun altro.

Affinché,

oh madre mia,

tu possa restar 

sempre viva nei miei pensieri.

23/09/1997

Centrone Stefano © 1997

 

 

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Il mare d'inverno.

Il mare d'inverno,

a osservarlo mette tristezza.

Le spiagge vuote di ombrelloni.

La sabbia piena di solitudine.

Il freddo ricopre i ricordi dell'ultima estate.

E la malinconia...,

quella si fa spazio nel mio cuore.

Si....,

il mare d'inverno,

a osservarlo mette tristezza 

e porta tanta amarezza nel mio cuore.

02/10/1997 

Centrone Stefano © 1997

 

 

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Liberi di volare.

Volare...,

volare lontano

con il proprio cuore.

Lontano fin dove la mente 

può arrivare.

Lasciando da parte 

le sofferenze della vita

e allontanandosi

per qualche istante da essa.

Volare...,

ed esser liberi di farlo.

Lasciando da parte

le amarezze della vita.

Lasciando da parte

per un'istante 

l'esser noi stessi.

07/10/1997

Centrone Stefano © 1997 

 

 

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Amo te.

Amo te

e il tuo modo d'osservarmi.

Amo te

e il tuo modo di essere donna 

e amante mia.

Amo te 

e il tuo profumo 

che mi ricorda la primavera.

Amo in te

tutto ciò che in un'altra donna

non ho ancora trovato:

la tua semplicità nell'amarmi.

Amo te,

amo chi, forse,

non sarà per sempre

al mio fianco.

Amo forse un fantasma?

No....,

amo te,

una dolce realtà quotidiana.

Amo te

e amo osservarti

attraverso i miei pensieri.

Sperando che tali pensieri

diventino un giorno

realtà nella mia vita.

29/10/1997

Centrone Stefano © 1997

 

Io non ti cercherò.

Se tu non mi cerchi,

io non ti cercherò.

Se tu non mi pensi,

io non ti penserò.

Ma sappi,

che io ti ho amata

e continuerò ad amarti.

La tua realtà 

ha cambiato la mia vita,

ha sconvolto il mio cuore.

E adesso mi ritrovo qui 

che potrei scrivere 

mille cose su dite.

Potrei scrivere per esempio,

che tu sei la mia amante

nei mei sogni.

Oppure che grazie a te 

ho conosciuto l'amore.

E adesso mi ritrovo qui

solo, dinanzi a questo lume 

e a queste parole

che parlano di te.

Dinanzi a un sogno

che fa vivere in questi istanti

il mio cuore.

29/10/1997

Centrone Stefano © 1997

 

 

Il silenzio.

Molte volte,

sento parlare il silenzio,     

che scolpisce le sue parole 

nella mia mente.

Intense son le sue frasi,

racchiuse tra queste mure.

Ascolto tutto ciò che ha da dirmi.

La mia penna intanto,

traduce in frasi le sue parole

su questi fogli bianchi.

La sua è una voce sottilissima,

piena di mistero.

E' una voce che rimane nell'aria,

e indelebile nel mio cuore.

Si....,

molte volte,

sento parlare il silenzio

e capita spesso 

di confonderlo con la mia solitudine.

30/10/1997

Centrone Stefano © 1997

 

 

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Gli ultimi rintocchi.

E' giunta l'ora.

La mia ora.

Qui è tutto pronto.

Vorrei però alzarmi

e fuggir via da codesta mia sorte.

Ma non riesco.

Non riesco

poichè le mie gambe

non han più forza.

Vorrei urlare a questa gente.

Dire loro di non piangermi.

Dire loro di non portarmi via.

Ma non riesco.

Non riesco 

poichè la mia voce 

non è più mia.

E gia....,

è giunta la mia ora.

Questa temibile ora,

che da tempo aspettavo,

ma che in verità, 

non credevo 

che arrivasse così presto.

E già....,

è giunta l'ora.

Sento già in lontananza 

gli ultimi rintocchi 

di quella vecchia campana 

del mio paese.

E pare udirla piangere,

quella triste campana.

E dopo quegli ultimi rintocchi,

si perde nell'aria l'ultimo triste pianto.

E voi...., 

miei cari genitori,

non piangete vostro figlio.

Non servirà altro 

che ad aumentare il vostro dolore.

Ricordatemi invece

nel momento in cui 

il vostro strazio

cesserà d'esistere 

nel vostro umile cuore.

Ricordatemi invece 

affinchè il mio ricordo 

possa essere la mia nuova vita.

24/11/1997

Centrone Stefano © 1997

 

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"Gli ultimi rintocchi" 

(Commento sulla poesia)

 

Certo, è strano pensare alla morte,

quando  si è ancora vivi.

Ma ritengo che sia un atto di autodifesa;

almeno per quanto mi riguarda.

Si allontana così la paura della morte,

che noi tutti abbiamo interiormente.

 

 

 

Umori.                          

Spesso i miei umori li confondo con

 i mobili di casa mia, 

con i miei occhiali,

con la mia tazzina di caffè,

con i miei abiti,

e son sempre li,

che non van mai via

da questa mia vita.

Vita solitaria,

che mi ha insegnato 

tante cose.

Si....,

spesso i miei umori 

li confondo

con tutto ciò che mi circonda.                             

E mi pare a volte 

di perdermi in loro.

16/11/1997

Centrone Stefano © 1997

 

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Ricordi.

Come passa il tempo,

quanti ricordi lasciamo

alle nostre spalle,

o invecchiano

come invecchiano le nostre vite.

 

Come passa il tempo,

....il nostro tempo.

E i nostri figli

susseguono ai nostri affanni.

 

Come passa il tempo,

la nostra vita invecchia,

la loro invece cambia

e in noi rimane la gioia di vederli crescere.

Diventare adulti

per poi prendere 

il nostro umile posto.

 

Come passa il tempo,

quanti ricordi lasciamo

alle nostre spalle,

quanti rimpianti.

.....quanti.

26/12/1997

Centrone Stefano © 1997

 

 

Anime dannate.               

Siamo anime dannate, 

in codesto mondo che a volte 

è più dannato di noi.

 

Siamo anime dannate, 

assetate d'odio, 

assetate di crudeltà.

 

Siamo anime dannate, 

senza una ragione concreta d'esistere.

 

Siamo anime dannate,

in codesta vita che a volte è immondizia.

 

Siamo anime dannate 

e nulla di questo è più atroce.

16/11/1997 Centrone Stefano © 1997

 

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"Anime dannate"

(Commento sulla poesia)

 

Non so voi, ma io mi sento alcune volte un'anima dannata, 

perché capita di non seguire alla perfezione gli insegnamenti che l'Onnipotente ci ha insegnato

E questo mi fa star male, mi fa sentire in colpa nei suoi confronti; 

nei confronti del mondo intero.

Poi potremmo parlare anche di una vita che spesso 

ci appare immondizia, perché il nostro modo di condurla, 

a volte, è sbagliato.

E da qui nasce questa poesia.