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Pablo Neruda

La mia poesia è......

come un organismo vivente: 

infantile quando ero ragazzo,

giovanile quando ero giovane, 

sconsolata quando ho sofferto,

combattiva quando sono dovuto 

intervenire nella lotta politica. 

Ho sempre scritto 

per una necessità interiore”.

 

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“Il mio premio non sono i libri 

e le poesie tradotte

o i libri scritti per descrivere o sezionare

le mie parole. 

Il mio premio è...

quel momento grave della mia vita

quando nel fondo del carbone di Lota, 

in pieno sole nella salina riarsa, 

dal pozzo della miniera 

è uscito un uomo 

come se venisse su dall'inferno, 

con il viso stravolto dalla fatica terribile,

con gli occhi arrossati dalla polvere 

e porgendomi la mano indurita,

quella mano che reca

tutta la mappa della pampa 

nei suoi calli e nelle sue rughe, 

mi ha detto, con occhi brillanti: 

Ti conoscevo da molto tempo, fratello”.