Maria Teresa Morry

Maria Teresa Morry

Poesie

 

Brevi pensieri veneziani

Il muro già mi sporca
di colore, gratta l'intonaco
pare grosso zucchero.

Le punte dei miei piedi
sempre veloci
tra ponti e calli
e poi ancora ponti.

Medito sollevata ai barbacani
le lunghe tele sporche impolverate.

Nel giardino dei Rezzònico
piccoli aranci pendulano
nell'umile dolce aroma siciliano
che si confonde - perso-
nel grano salino dal canale.

Il mare qua
ripiglia sempre tutto.

 

....................

 

Dal ghiacciaio fracido - preghiera moderna

Dio, mi hai fatta sola
destinata alla cima del Velo della Madonna
mentre arrampicavo dal ghiacciaio 
già fradicio d'agosto
e Tu c'eri
E mi volevi sola.
Questa essenza che scorre
come Senna e Tamigi
Tevere e Danubio
penetrati nelle città dei sentimenti
e dei tuguri,
entro le rive scongiurate
delle vite coraggiose e beffate.
Vita che si riposa all'amore
delle campagne chete
e dei porti per morire al mare
avanti a pescherecci.

Già lo sapevi che cosa scrivevi
per me, o Dio.

Ora ti chiedo : vieni tu
alla mia cena, sta sera stessa
Tu Elohim
Tu Adonai
Tu Signore
che nel momento del parto
soffiasti Acquario davanti al lido
e Venezia fremette in una tempesta
di neve.

Neve, nevischio, aculei di ghiaccio
sopra la mia culla
sarei diventata la tua figlia
con il cuore in fusione.

Di questo sono destinata a cantare
se nulla mi sfiora
davanti alla fresca aria della sera
che non sia il Tuo passare
a lato della mia spalla.

 

Continua a leggere