Ignazio De Michele

Ignazio De Michele

Poesie

 

Il pescatore

Vorrei 
essere un Pescatore, con le tasche bucate dal sale
ma, piene di briciole di pane duro e Scirocco, incavolato
col mio Amico gozzo
che si muove con perizia, sui marosi
diamine
è uguale a Te, quando
induci al movimento sul mio, cuore
e loro, dicono
la tempesta perfetta...
a ragione
spira la Tramontana, quasi a dare una mano
sulle natiche sincopate
di quel turgore ondoso
meravigliosamente ondulatorio
sciocca, fai pianino...
la notte è lunga e, ci vuole tempo
per sedare, questi refoli ribelli
e
questa tempesta, d'Amore
da qui, all'alba...

 

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Santa Maria

Scheggio



un pezzo di Galletta, forse l'ultimo



con, due acciughe secche di sale e un bicchiere d'acqua



di Mare, ch'èmpie gli occhi in giorni sempre uguali



che un po' di Vento non cambia



non asciuga neanche il sudore



di vele gonfie, come pance gravide di speranze lontane



è oramai un ricordo



quel ripetere evocativo della parola Terra



bionda, di messi falciate da sciabolate carminee



in riflessi irreali



ridotte a brandelli su questo Oceano 



casa di Uragani e tempeste perfette



ma non per noi



Nomadi senza Patria in cerca di cose semplici



ma speciali, come Te



cerchiamo, un Porto che ci cerca così come siamo



dove buttare l'ancora 



della Santa Maria

 

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