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Poesie Il bacio che non ebbi mai Dimmi se il bacio che non ebbi mai ed il seno che mai tremanti le mie dita sfiorarono la luna che mai osservò abbracciare i nostri sensi e la notte che insonne mai ci accolse dentro dolci labbra di pensiero dimmi se la vita che non ci è stata destinata perché il tempo si è preso gioco del delirio e parlami ti scongiuro di quanti specchi dovrò osservare senza mai vederti riflessa accanto dimmi dell'amore che mai abbiamo conosciuto Dimmi se è vero che l'ossesso è la destinazione del mio rimpianto d'una tenerezza immensa volta alla fine solo la fine dimmi se la vita regala l'amore dopo di essa in un pacco incondizionato verso l'eternità dimmi ancora non tacere ti prego perché sto male sto male senza te dimmi se è vero che si deve amare tanto per essere infelici per essere tutt'uno con quanto ci verrà sempre a mancare come scindere dal cuore ogni singolo battito e sognare di morire insieme per poi svegliarsi complici di una singola esistenza ed è lancinante terribilmente lancinante questa sofferenza
dimmi amore mio dimmi tutto quanto e di quel bacio che non ebbi mai raccontami quanto è stato bello insieme a me
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L’angelo caduto Segnai il disprezzo su una tavoletta di legno incisa per ricordare come si fa quando siamo giovani su un tronco d'albero il nostro amore simbolo con due nomi dentro un cuore che li forse non scomparirà mai solo lì spesse volte finché l'albero non verrà reciso e poi un sorriso per ricordare gli attimi per ricordare la vita che ci imprime la sua forza dentro e fuori con le rughe e le espressioni ed io per sempre estraneo sono caduto stando in piedi le gambe tremavano ero bambino quale è il percorso il rimpianto la luce che ammalia la tenebra che riscalda le solitarie notti in cima al dirupo della propria ragione solo irrazionalità definita dalla paura ognuno cade nel proprio io si scorge al proprio io si chiede cosa vale la pena fare se morire stupidamente oppure credere che in fondo sia tutto un po' stabilito un percorso di crescita di nascita da vecchio a bambino da saggio a stolto se prendiamo per mano la sapienza e la foderiamo di egoismo le mie parole sono qui a significare quello che io sarò quando volerò distante sono qui lo sono sempre state ed hanno imparato con grande autonomia a curarsi di me del mio stato di salute perché loro sanno le parole sanno che io morrei senza di loro un angelo nel vuoto più lontano della propria pienezza e se la stanchezza appassisce rose fiori di lattice niente è spazzatura anche il più lieve ripiego per esprimere quanto bisogno c'è d'amore quanto in un palmo di una mano infinito che va stretto con altre mani ed altre ancora per sentire l'inequivocabilità dell'essere per morire poi vivere disegnare spargersi tra le lacrime ma amare ed è così' in fondo ogni caduta una ripresa spettacolare oltre le nostre possibilità per quel che credevamo eravamo finiti ma poi qualcosa qualcuno è giunto dentro di noi direi la forza anche uno spillo di emozione che ci ha potuto pungere farci sanguinare pulsare vivere adesso e sempre vivere comprendere ed osservare che un angelo cade ma tutte le volte che si rialza si aggrappa all'amore
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