La realtà delle cose

Raccolta 2001 - 2012 (terza parte)

 

 

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Quel tuo viso stanco.

(A mia madre)

 

Quel tuo viso stanco 

annuncia l'ormai 

l'imminente addio.

Un' addio interminabile,

quanto il mio dolore.

Dolore pieno d'amarezza,

pieno di pianto.

 

Quel tuo viso stanco

annuncia l'ultimo saluto.

L'ultimo mio saluto rivolto a te.

Un saluto interminabile 

quanto la mia vita senza te.

19/12/2011

Centrone Stefano © 2011

 

 

 

Pensieri fra le dita.

Scrivo tra un silenzio e l'altro.

Quando tutto attorno a me 

si colora di grigio.

Quando i pensieri si fan vivi

e l'emozioni svaniscono come fantasmi.

Quando il cielo annuncia il suo pianto

e il mondo il dolore per i suoi figli.

Quando il dolore di una madre

diventa l'eco della nostra sofferenza

e il sorriso di un bimbo

il simbolo della purezza umana.

Quando una mano assassina

nasconde il suo crimine

e il suo male cresce 

in un campo maledetto.

Scrivo tra un silenzio e l'altro.

Quando tutto attorno a me svanisce,

lasciandomi solo,

con la paura del mondo, 

con la mia paura.

26/12/2011

Centrone Stefano © 2011

 

 

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Alcune volte.

Alcune volte

i sogni si trasformano in realtà,

cambiando la nostra vita.

Altre volte invece,

la nostra vita

sembra essere un sogno.

Poiché ci accorgiamo, più avanti,

di essere solamente dei fantasmi

nella vita in cui viviamo.

28/12/2011

Centrone Stefano © 2011

 

 

 

Addio Natale.

Addio Natale.

Mi affaccio alla finestra

tu sei già andato via.

Fuori rimane solamente 

un triste e angoscioso silenzio.

Addio Natale.

Mi affaccio alla finestra

e intravedo girovagare

per le strade del paese

una realtà triste e affranta.

Addio Natale.

Mi affaccio alla finestra

tu sei già andato via.

io invece,

a stento conosco il tuo volto.

Addio Natale.

Addio dal mio cuore,

dai miei occhi in lacrime.

Addio da parte mia.

Addio da parte di chi 

non ti ha visto nemmeno passare.

02/01/2012

Centrone Stefano © 2012

 

 

 

 

Cala la nebbia.

Cala la nebbia,

in questo triste giorno d'inverno.

Cala la tristezza sul mio volto.

Il paesaggio che intravedo dalla mia finestra

sembra ormai morto da tempo.

Cala la nebbia,

in questo triste giorno d'inverno.

Cala come cala il sipario 

su di un palcoscenico vuoto.

Cala sul volto del paese,

come un immenso telo bianco

che fa pensare alla sua morte.

Cala la nebbia

e tutto svanisce, come fosse un sogno.

Tutto svanisce,

in questo triste giorno d'inverno.

15/01/2012

Centrone Stefano © 2012

 

 

 

L'odore della morte.

Corpi ammassati

come fossero sacchi d'immondizia

sotto un cielo 

che piange i suoi figli.

Il vento soffia

portando via l'odore della morte.

La pioggia cade

purificando quei corpi 

dall'odio dell'uomo.

Il silenzio in questi luoghi

ha il volto della morte.

La mano dell'uomo

ha cambiato la storia

ha cambiato la sorte.

E qui, ad Auschwitz,

come in altre parti del mondo

ha ucciso la speranza

ha ucciso la vita.

17/01/2012

Centrone Stefano © 2012