Vivere con il cuore
Raccolta del 2012 (seconda parte)
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L'ultima poesia. L'ultima poesia sarà quella che parlerà di noi due fatto incontrare solo per un istante si son cercati con vitali incertezze
che parlerà del ricordo del nostro amore indelebile nei nostri cuori e nei nostri pensieri Un ricordo per il quale è facile piangere. 17/05/2012 Centrone Stefano ©2012
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Piange. Piange 22/05/2012 Centrone Stefano © 2012
Melissa Bassi
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Il male. E' l'ombra dell'odio lo scettro di Satana la spada della morte è un evento maledetto il contrasto della nostra vita il buio di un incubo profondo l'inizio di un tormento che dura una vita è l'essere che in noi si nasconde aspettando di mietere vittime innocenti è una bestia assetata di sangue è la crudeltà del nostro vivere senza vita è il tramonto di una pace pura dinanzi a Dio è tutto ciò che è acro e malsano è il nostro essere diversi da ciò che siamo nella realtà di questo mondo è tutto ciò che crea in noi la voglia di essere bestie, bestie maledette. 26/05/2012 Centrone Stefano © 2012
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Ricomincerò da te. Ricomincerò da te a riconquistare la mia vita, la mia anima, la tua fiducia, ringraziare il mio destino, cacciar via la solitudine assassina.
Ricomincerò da te a sorridere seriamente, ad amare le cose un tempo odiate, a dare significato alle cose più insignificanti.
Ricomincerò da te a ridar vita ai miei sogni, alle mie speranze perse, a cacciar via gli incubi nascosti in me,
Ricomincerò da te a rinascere una seconda volta, affinché questa volta io possa essere un vero uomo dinanzi ai tuoi occhi che tanto hanno pianto per colpa mia. 26/05/2012 Centrone Stefano © 2012
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Timori . Scorre il timore nelle vene come scorre il sangue. Sangue amaro, perso in un angolo della nostra vita. La morte ha mille volti, mille inganni. Essa, bussa spesso alla nostra porta. Altre volte invece, ha le chiavi per entrare.
Scorre il timore nelle vene scorre all'impazzata, fuggendo così ai fantasmi dell'odio e del male. La morte non perdona e non risparmia nessuno.
Scorre il timore nelle vene e con esso anche la paura, sua alleata, che a nulla serve se non a morire. 02/06/2012 Centrone Stefano © 2012
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La fine di una speranza. Giorno per giorno vivi la paura. Paura che da sempre ti porti nell'anima. Le sirene le senti suonare e il timore è immenso. E con esso anche la tua ansia. La cattiveria dell'uomo non ha limiti. E la tua vita la vivi con le ire più profonde del mondo. Mondo perso nel male. Male insignificante. I boati che senti in strada testimoniano la fine.... e l'inizio di un incubo chiamato guerra. Le urla di quei poveri bimbi testimoniano invece, la fine di una speranza. 03/06/2012 Centrone Stefano © 2012
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"La fine di una speranza" (Commento sulla poesia)
La guerra: quella moderna, quella degli anni passati. La guerra: un incubo che non smetterà mai d'esistere, perché vive nel nostro essere incapaci di valorizzare la parola pace. Ma sono i bambini che, come sempre, diventano vittime di quest'incubo. Incubo che annienta le loro vite e il loro essere innocenti dinanzi agli occhi del mondo. E con loro vi è la fine di una speranza chiamata per l'appunto pace, umanità.
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Terra. Ti abbiamo avvelenata, ti abbiamo costretta a cambiar aspetto ti abbiamo usata e poi anche ferita. E adesso.....? Adesso tu ti ribelli. Non dobbiamo però esser noi ad aver paura della tua ira, ma tu della nostra. Solamente per tutto ciò che finora ti abbiam fatto. 07/06/2012 Centrone Stefano © 2012
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Madre terra. Madre terra tu che imponi paure e destini. Tu che culli e nello stesso tempo ci punisci. Madre terra madre di tutte le madri madre dei giorni passati e dei giorni avvenire. Ti commuovi col nulla anche se in te vi è rabbia. Quanta rabbia, quanta ira, son passate per le tue vene. Quanta ne passerà ancora di rabbia e di ira, prima che l'uomo smetta di ferirti e capisca che paura si ha quando lo vediam passare. 07/06/2012 Centrone Stefano © 2012
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La voglia di scappare. Il terrore che senti nel tuo cuore lo senti fino in fondo all'anima. Lo senti e vuoi morire e se non morire, almen scappare. Il terrore che senti nel tuo cuore ti assale e poi ti sbrana come se fosse un animale inferocito uccidendoti anima e vita, futuro e speranze. Il terrore che senti nel tuo cuore non è un incubo amico mio. Gli incubi son sogni. La paura, invece no. 07/06/2012 Centrone Stefano © 2012 ...................................................
"La voglia di scappare" (Commento sulla poesia)
Da diverse settimane l'Emilia Romagna, terra in cui vivo e che amo, sta vivendo momenti tragici. Momenti che non si possono dimenticare. Momenti che cancellano i nostri sorrisi, le nostre speranze, il nostro futuro. Ma ciò che adesso ci rende vulnerabili e allo stesso tempo invulnerabili è la paura, il terrore. Quella paura e quel terrore che sentiamo fino in fondo al nostro cuore. Paura e terrore che indubbiamente han cambiato le nostre vite, ma non la voglia di ricominciare tutto da capo. Centrone Stefano © 2012
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Un modo semplice per piangere. (Poesia dedicata a mio padre)
Quei capelli bianchi, le mille rughe sul tuo viso, quel tuo volto stanco e affannato, le mille fatiche fatte in tutti questi anni, te li porti sulle spalle come un povero Cristo ferito. Non ho avuto modo e tempo di conoscere a fondo la tua vita e ciò mi rammarica profondamente. Non ho avuto modo e tempo di starti più vicino e ciò mi opprime profondamente. Le distanze a volte sono eternità, sono accumuli di tristezze quotidiane. Dentro ai quali sei costretto a vivere e nel vivere a volte si muore di pianto. Pianto che ferisce l'anima, che uccide il pensiero. Ciò che penso ora, è a un pezzo di sofferenza. Un pezzo di vita dove manca la vita. E con essa, anche il sorriso. Quel sorriso che mi fa vivere e star bene con tutti. Ciò che manca ora, è lo star con te, al tuo fianco. Come solitamente un figlio dovrebbe fare. Mi dico spesso: - Pazienza...., la vita è questa! Ma la vita a volte non è altro che un modo semplice nel quale far piangere in silenzio le proprie sofferenze. 08/06/2012 Centrone Stefano © 2012
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Realtà morta. Ho vissuto ansie e pianti, accompagnate da tristezze. Tristezze che lacerano l'anima, che feriscono il cuore. Ho vissuto orizzonti nascosti, dentro ai quali anch'io mi nascondevo per paura della vita. Vita amara, quasi sempre. Ho vissuto ciò che ero all'epoca e ciò che sarei diventato oggi. Ed è questa la realtà, alcune volte, morta in me, come un fiore che lascia cadere i suoi petali, costretto dal tempo. Come un'inganno prima della morte. Come vivere nel mondo senza avere un'anima. Anima che vaga senza meta alcuna, poiché di mete vi è solo il silenzio, il nulla. 09/06/2012 Centrone Stefano © 2012
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So dove trovarti. Io so dove trovare il cielo, dove trovare la luna e dove trovare te. Nascosti nel mio cuore. In qualche parte remota dove il dolore non entra e dove l'amore è sovrano. Io so dove trovare il cielo, dove trovare la luna e dove trovare te, che puntuale mi appari nei miei sogni, nei miei pensieri; come se ti avessi già conosciuta in un'altra vita non vissuta. Io so dove trovarti, amore mio. E questo mi rende felice. Ma il sol trovarti nei miei sogni, nei miei pensieri, non mi fa sentir uomo, e allo stesso tempo, tuo amante. E questo, ahimè, mi rende povero. Mi rende fragile e piango. Piango e soffro. Soffro e muoio. 09/06/2012 Centrone Stefano © 2012
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Passioni travolte. La vita senza l'amore è un esistenza perduta. L'amore senza la vita invece è un ricordo banale. E il vecchio, seduto sulla sua seggiola, con l'ansia di un bimbo, aspetta entrambe passare. Il cuore a volte, non sa aspettare; non sa capire certe attese. Ignaro che nel suo mondo di priorità vi è solo il tradimento; vi è solo l'ingiustizia. Ignaro che nel suo mondo le passioni vengono travolte da incubi reali, dentro ai quali vivere sembra essere una morale sbagliata. E ignaro, il cuore, aspetta assieme al vecchio. Ma il vecchio, seduto ancora sulla sua seggiola, piange. Qualcuno gli ha detto che da quella strada non passa mai nessuno. 15/06/2012 Centrone Stefano ©2012
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Lascia che parli il cuore. Invecchiamo con i nostri affanni. Invecchiamo perché è ora di farlo. Non importa come lo facciamo. Ahimè..., però invecchiamo. In questa vita, tutto c'è stato dato e tutto c'è stato tolto. E non siam padroni di nulla, se almeno una volta nella nostra vita non lasciam parlare il nostro cuore. Non siam padroni di noi stessi, se almeno una volta nella nostra vita non lasciam liberi i nostri sentimenti. E non siam di certo genitori dei nostri figli, se almeno una volta nella nostra vita non gli abbiam dato una carezza. Non siam genitori dei loro sorrisi, se almeno una volta nella nostra vita non siam stati la loro vita. Non siam genitori dei loro pensieri, se almeno una volta nella nostra vita non siam stati i loro pensieri. E non siam di certo figli di codesto mondo, poiché mai l'abbiam fatto, se non ridere, almen sorridere. 16/06/2012 Centrone Stefano © 2012
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