Vivere con il cuore

Raccolta del 2012 (seconda parte)

 

 

 

 

 

 

 

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L'ultima poesia.

L'ultima poesia sarà quella

che parlerà di noi due
Dei nostri cuori persi
Di un destino già segnato
Del nostro amore mai vissuto
Delle nostre vite che ci hanno

fatto incontrare solo per un istante
Dei nostri sguardi che per tanto tempo

si son cercati
Dei nostri sorrisi impregnati di felicità
Della nostre carezze vissute

con vitali incertezze
Delle nostre labbra 
che si son sfiorate assaporando il profumo di un bacio


L'ultima poesia sarà quella

che parlerà del ricordo del nostro amore
Un ricordo che rimane e rimarrà

indelebile nei nostri cuori

e nei nostri pensieri

Un ricordo per il quale è facile piangere.

17/05/2012

Centrone Stefano ©2012

 

 

Piange.

Piange 
con il dolore nel cuore,
come piangono i nostri cuori,
le nostre anime.
Lo sento il suo lamento.
È forte come la morte,
forte come l'odio.

Piange 
con il dolore nel cuore
chi ha perso per sempre i propri figli
per colpa di un destino
che ha cambiato la vita all'improvviso.

Piange
e non smetterà mai di farlo,
poiché ora, la sua vita,
è un inferno buio e profondo
com'è buio e profondo il male 
che pian piano ci uccide
senza una ragione.

Piange
con il dolore nel cuore 
chi ha visto per l'ultima volta 
la propria figlia andare a scuola.

Piange
e non ha più vita.
Vita strappata con forza
in quell'istante, quando la realtà
è sembrata un incubo.

E quella bomba,
che con determinata forza 
ha cancellato tutto,
tutto ciò che era speranza.

Speranza di vedere il sorriso 
dei propri figli gioire alla vita,
rimane ora
il simbolo dell'odio
in una terra nata solamente
per amare i propri figli.


(A Melissa Bassi - un angelo in più in cielo)

22/05/2012

Centrone Stefano © 2012

 

Melissa Bassi

 

Il male.

E' l'ombra dell'odio

lo scettro di Satana

la spada della morte

è un evento maledetto

il contrasto della nostra vita

il buio di un incubo profondo

l'inizio di un tormento

che dura una vita

è l'essere che in noi si nasconde

aspettando di mietere vittime innocenti

è una bestia assetata di sangue

è la crudeltà del nostro vivere senza vita

è il tramonto di una pace pura dinanzi a Dio

è tutto ciò che è acro e malsano

è il nostro essere diversi

da ciò che siamo nella realtà di questo mondo

è tutto ciò che crea in noi 

la voglia di essere bestie,

bestie maledette.

26/05/2012

Centrone Stefano © 2012

 

 

 

 

Ricomincerò da te.

Ricomincerò da te

a riconquistare la mia vita,

la mia anima, la tua fiducia,

ringraziare il mio destino,

cacciar via la solitudine assassina.

 

Ricomincerò da te

a sorridere seriamente,

ad amare le cose un tempo odiate,

a dare significato alle cose più insignificanti.

 

Ricomincerò da te

a ridar vita ai miei sogni,

alle mie speranze perse,

a cacciar via gli incubi

nascosti in me,

 

Ricomincerò da te

a rinascere una seconda volta,

affinché questa volta 

io possa essere un vero uomo

dinanzi ai tuoi occhi

che tanto hanno pianto 

per colpa mia.

26/05/2012

Centrone Stefano © 2012

 

 

Timori .

Scorre il timore nelle vene

come scorre il sangue.

Sangue amaro, 

perso in un angolo della nostra vita.

La morte ha mille volti, mille inganni.

Essa, bussa spesso alla nostra porta.

Altre volte invece,

ha le chiavi per entrare.

 

Scorre il timore nelle vene

scorre all'impazzata,

fuggendo così ai fantasmi dell'odio

e del male.

La morte non perdona

e non risparmia nessuno.

 

Scorre il timore nelle vene

e con esso anche la paura, sua alleata,

che a nulla serve

se non a morire.

02/06/2012

Centrone Stefano © 2012

 

 

 

La fine di una speranza.

Giorno per giorno

vivi la paura.

Paura che da sempre ti porti nell'anima.

Le sirene le senti suonare

e il timore è immenso.

E con esso anche la tua ansia.

La cattiveria dell'uomo non ha limiti.

E la tua vita la vivi

con le ire più profonde del mondo.

Mondo perso nel male.

Male insignificante.

I boati che senti in strada

testimoniano la fine....

e l'inizio di un incubo chiamato guerra.

Le urla di quei poveri bimbi

testimoniano invece,

la fine di una speranza.

03/06/2012

Centrone Stefano © 2012

 

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"La fine di una speranza"

(Commento sulla poesia)

 

La guerra: quella moderna, quella degli anni passati.

La guerra: un incubo che non smetterà

mai d'esistere, perché vive nel nostro

essere incapaci di valorizzare la parola pace.

Ma sono i bambini che, come sempre,

diventano vittime di quest'incubo.

Incubo che annienta le loro vite

e il loro essere innocenti dinanzi agli occhi del mondo.

E con loro vi è la fine di una speranza

chiamata per l'appunto pace, umanità.

 

 

Terra.

Ti abbiamo avvelenata,

ti abbiamo costretta a cambiar aspetto

ti abbiamo usata 

e poi anche ferita.

E adesso.....?

Adesso tu ti ribelli.

Non dobbiamo però esser noi 

ad aver paura della tua ira, ma tu della nostra.

Solamente per tutto ciò che finora

ti abbiam fatto.

07/06/2012

Centrone Stefano © 2012

 

Madre terra.

Madre terra

tu che imponi paure e destini.

Tu che culli

e nello stesso tempo ci punisci.

Madre terra

madre di tutte le madri

madre dei giorni passati 

e dei giorni avvenire.

Ti commuovi col nulla

anche se in te vi è rabbia.

Quanta rabbia,

quanta ira, son passate

per  le tue vene.

Quanta ne passerà ancora

di rabbia e di ira, prima che l'uomo

smetta di ferirti 

e capisca che paura si ha

quando lo vediam passare.

07/06/2012

Centrone Stefano © 2012

 

 

La voglia di scappare.

Il terrore che senti nel tuo cuore

lo senti fino in fondo all'anima.

Lo senti e vuoi morire

e se non morire, almen scappare.

Il terrore che senti nel tuo cuore

ti assale e poi ti sbrana

come se fosse un animale inferocito

uccidendoti anima e vita,

futuro e speranze.

Il terrore che senti nel tuo cuore

non è un incubo amico mio.

Gli incubi son sogni.

La paura, invece no.

07/06/2012

Centrone Stefano © 2012

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"La voglia di scappare"

(Commento sulla poesia)

 

Da diverse settimane l'Emilia Romagna,

terra in cui vivo e che amo, sta vivendo

momenti tragici.

Momenti che non si possono dimenticare.

Momenti che cancellano i nostri sorrisi,

le nostre speranze, il nostro futuro.

Ma ciò che adesso ci rende vulnerabili

e allo stesso tempo invulnerabili

è la paura, il terrore.

Quella paura e quel terrore che sentiamo

fino in fondo al nostro cuore.

Paura e terrore che indubbiamente han cambiato

le nostre vite, ma non la voglia di ricominciare

tutto da capo.

Centrone Stefano © 2012 

 

 

Un modo semplice per piangere.

(Poesia dedicata a mio padre)

 

Quei capelli bianchi,

le mille rughe sul tuo viso,

quel tuo volto stanco e affannato,

le mille fatiche fatte in tutti questi anni, te li porti sulle spalle come un povero Cristo ferito.

Non ho avuto modo e tempo

di conoscere a fondo la tua vita

e ciò mi rammarica profondamente.

Non ho avuto modo e tempo 

di starti più vicino

e ciò mi opprime profondamente.

Le distanze a volte sono eternità,

sono accumuli di tristezze quotidiane.

Dentro ai quali sei costretto a vivere

e nel vivere a volte si muore di pianto.

Pianto che ferisce l'anima,

che uccide il pensiero.

Ciò che penso ora, è a un pezzo di sofferenza.

Un pezzo di vita dove manca la vita.

E con essa, anche il sorriso.

Quel sorriso che mi fa vivere 

e star bene con tutti.

Ciò che manca ora,

è lo star con te, al tuo fianco.

Come solitamente un figlio dovrebbe fare.

Mi dico spesso: - Pazienza....,

la vita è questa!

Ma la vita a volte non è altro 

che un modo semplice nel quale

far piangere in silenzio 

le proprie sofferenze.

08/06/2012

Centrone Stefano © 2012

 

Realtà morta.

Ho vissuto ansie e pianti,

accompagnate da tristezze.

Tristezze che lacerano l'anima,

che feriscono il cuore.

Ho vissuto orizzonti nascosti,

dentro ai quali

anch'io mi nascondevo

per paura della vita.

Vita amara, 

quasi sempre.

Ho vissuto ciò che ero all'epoca

e ciò che sarei diventato oggi.

Ed è questa la realtà,

alcune volte, morta in me,

come un fiore

che lascia cadere i suoi petali,

costretto dal tempo.

Come un'inganno

prima della morte.

Come vivere nel mondo

senza avere un'anima.

Anima che vaga

senza meta alcuna,

poiché di mete vi è solo

il silenzio, il nulla.

09/06/2012

Centrone Stefano © 2012

 

So dove trovarti.

Io so dove trovare il cielo,

dove trovare la luna 

e dove trovare te.

Nascosti nel mio cuore.

In qualche parte remota

dove il dolore non entra

e dove l'amore è sovrano.

Io so dove trovare il cielo,

dove trovare la luna

e dove trovare te,

che puntuale mi appari

nei miei sogni, nei miei pensieri;

come se ti avessi già conosciuta

in un'altra vita non vissuta.

Io so dove trovarti, 

amore mio.

E questo mi rende felice.

Ma il sol trovarti nei miei sogni, 

nei miei pensieri, 

non mi fa sentir uomo,

e allo stesso tempo, tuo amante.

E questo, ahimè, mi rende povero.

Mi rende fragile e piango.

Piango e soffro.

Soffro e muoio. 

09/06/2012

Centrone Stefano © 2012

 

 

Passioni travolte.

La vita senza l'amore

è un esistenza perduta.

L'amore senza la vita invece

è un ricordo banale.

E il vecchio,

seduto sulla sua seggiola,

con l'ansia di un bimbo,

aspetta entrambe passare.

Il cuore a volte,

non sa aspettare;

non sa capire certe attese.

Ignaro che nel suo mondo

di priorità vi è solo il tradimento;

vi è solo l'ingiustizia.

Ignaro che nel suo mondo 

le passioni vengono travolte 

da incubi reali,

dentro ai quali vivere

sembra essere una morale sbagliata.

E ignaro, il cuore, aspetta assieme al vecchio.

Ma il vecchio,

seduto ancora sulla sua seggiola,

piange.

Qualcuno gli ha detto 

che da quella strada

non passa mai nessuno.

15/06/2012

Centrone Stefano ©2012

 

 

Lascia che parli il cuore.

Invecchiamo con i nostri affanni.

Invecchiamo perché è ora di farlo.

Non importa come lo facciamo.

Ahimè..., però invecchiamo.

In questa vita, tutto c'è stato dato

e tutto c'è stato tolto.

E non siam padroni di nulla,

se almeno una volta nella nostra vita 

non lasciam parlare il nostro cuore.

Non siam padroni di noi stessi,

se almeno una volta nella nostra vita

non lasciam liberi i nostri sentimenti.

E non siam di certo genitori dei nostri figli,

se almeno una volta nella nostra vita

non gli abbiam dato una carezza.

Non siam genitori dei loro sorrisi,

se almeno una volta nella nostra vita

non siam stati la loro vita.

Non siam genitori dei loro pensieri,

se almeno una volta nella nostra vita

non siam stati i loro pensieri.

E non siam di certo figli di codesto mondo,

poiché mai l'abbiam fatto, se non ridere, almen sorridere.

16/06/2012

Centrone Stefano © 2012